La Stimolazione Magnetica Transcranica ripetitiva (rTMS) combinata con sessioni di Training Cognitivo, come trattamento integrato nel Mild Cognitive Impairment.

IL DETERIORAMENTO COGNITIVO

Quando parliamo di funzioni cognitive intendiamo tutte quelle abilità che ci consentono di raccogliere informazioni, immagazzinarle, valutarle e trasformarle per agire nel mondo attraverso comportamenti e linguaggio appropriati. Esse ci sono indispensabili sia per modulare il nostro comportamento in base alle condizioni ambientali che per modificare tali condizioni e rispondere meglio ai nostri bisogni. La presenza di una demenza compromette, a vario grado, tutte le capacità cognitive dell’individuo determinandone una condizione di rigidità complessiva che gli impedisce di adattarsi ai normali cambiamenti ambientali. Decidere, ad esempio, quale maglia vestire al mattino, comporta le capacità di riconoscere i segnali interni che ci comunicano se è freddo o caldo, sapere dove si trovano le maglie nella camera, riconoscere la differenza fra lana e cotone, organizzare il movimento complesso che permette di indossarla. Tutte abilità alle quali non siamo abituati a riflettere, poiché ci appaiono scontate nella vita di tutti i giorni, ma la cui importanza diventa evidente quando, per qualche ragione, esse sono compromesse.

LA VALUTAZIONE

Le attività di stimolazione cognitiva costituiscono interventi mirati ad uno scopo: quello di attivare le capacità ancora parzialmente presenti, coinvolgendo l’anziano in modo gradevole e rinforzante. Per far questo diviene indispensabile possedere una adeguata conoscenza dello stato funzionale, cognitivo, emotivo e comportamentale delle persone che vogliamo coinvolgere. Una valutazione precisa e puntuale costituisce quindi il primo passo indispensabile perché si possa parlare effettivamente di attività di stimolazione. In caso contrario il nostro operare, per quanto volenteroso e creativo, rischia di naufragare nell’inefficacia, di ottenere addirittura risultati indesiderati come una ulteriore chiusura e rifiuto da parte dell’anziano, di lasciarci l’impressione sgradevole di muoverci senza bussola e quasi a caso.

LA RIABILITAZIONE

La demenza si caratterizza per essere una patologia cronica e progressiva, cioè che permane nel tempo e tende gradualmente ad aggravarsi fino a privare la persona di gran parte delle sue facoltà mentali. Parlando di demenza, il termine riabilitazione può non sembrare il più indicato se, con esso, intendiamo letteralmente quelle procedure terapeutiche che permettono di abilitare, anche parzialmente, una persona ad una funzione temporaneamente compromessa. Nel nostro caso, purtroppo, sappiamo bene che il deterioramento è inesorabile e la ri-abilitazione, in senso stretto, non costituisce un obbiettivo realistico. La Stimolazione Cognitiva si configura quindi, come un intervento strategicamente orientato al benessere complessivo della persona in modo da incrementarne il coinvolgimento in compiti finalizzati alla riattivazione delle competenze residue ed al rallentamento della perdita funzionale dovuta alla patologia.

Assessment per la misurazione delle funzioni cognitive

Per valutare i deficit del paziente viene utilizzata una batteria di test standardizzati, orientata a definire il grado di flessione nelle funzioni cognitive. I test più usati sono:

Matrici Attentive, Trial Making, 15 parole di Rey, Breve Racconto, Frontal Assesment Battery (FAB), Torre di Londra. Test per le aprassie, Montreal cognitive assessment (MoCa), Esame Neuropsicologico Breve (ENB).

La stimolazione magnetica transcranica ripetitiva (rTMS)

Consta di un apparato che crea un campo elettrico e di un coil che genera un campo magnetico a livello cerebrale per un breve periodo di tempo e che modifica le funzioni cognitive dell’area stimolata.

Il campo magnetico prodotto riesce a oltrepassare lo scalpo e raggiungere l’encefalo e le strutture cerebrali sottostanti, variandone il loro funzionamento.

Il coil si posiziona sul capo in corrispondenza della regione del cervello di interesse. La variazione del campo magnetico (2,5 Tesla di intensità di 200 μs e durata di 1 ms) evoca a sua volta un flusso di corrente elettrica che interferisce sulla normale attività cerebrale, causando una depolarizzazione o una iperpolarizzazione dei neuroni. Lo stimolo magnetico produce una risposta sonora, simile ad una serie di clic e una sensazione di formicolio sul cuoio capelluto. La depolarizzazione o l’iperpolarizzazione neuronale possono portare rispettivamente all’attivazione o all’inibizione di gruppi di neuroni, sia prossimi che distanti dall’area direttamente stimolata.

La stimolazione dell’area, inoltre, avviene per via transinaptica, ovvero partendo dalle fibre più sottili per poi raggiungere quelle più grosse dei primi strati della corteccia. Le strutture più profonde possono anche essere stimolate usando bobine relativamente grandi. Tuttavia, i campi elettrici indotti sono sempre più alti quanto più vicino è la bobina all’area di interesse.

Training Cognitivo

Il training riabilitativo viene somministrato grazie al software chiamato “Training di Riabilitazione Cognitiva” versione in italiano del 2012, tradotto dalla versione in inglese del 2003 di Trevor Powell e Kit Malia (Powell T., 1999),comprensivo di diverse sezioni. In ciscuna sezione vengono proposti esercizi di varia tipologia e differente difficoltà.

Sezione 1.: vengono proposti esercizi di allenamento mnemonico, molti dei quali richiedono di far partire un tempo a scalare entro il quale il paziente deve eseguire la consegna data. Viene chiesto di ricordare informazioni, immagini, liste, tracciati, numeri.

Sezione 2.: gli esercizi di questa sezione propongono attività sulle abilità di pensiero e sono spesso incentrati sulla comprensione e sulla competenza linguistica.

Sezione 3.: lo scopo di questi esercizi è di allenare la capacità di riassumere, ovvero a cogliere l’essenziale (Powell T., 2012).

Il Protocollo di stimolazione

I pazienti sono stati trattati con rTMS, 18 sessioni di stimolazione, tre volte la settimana (lun, mer, ven) per sei settimane, con un protocollo finalizzato alla riattivazione delle funzioni cognitive. (Ahmed, Darwish, Khedr, El Serogy, & Ali, 2012)

I siti di stimolazione, vengono rilevati, previa scansione di Risonanza Magnetica, grazie all’utilizzo di un Neuronavigatore, (dispositivo medico certificato che consente di individuare con puntualità la sede di applicazione).

Questo device è stato recentemente sviluppato da Brain Science Tools BV e da un pool di scienziati, medici e ingegneri presso la University Medical Center di Utrecht e l'Università di Utrecht (NL).