Efficace nel trattamento delle cefalee

Per cefalea si intende un dolore assai frequente che affligge comunemente una percentuale significativa di popolazione.

Esiste una distinzione fondamentale tra cefalee primarie e cefalee secondarie.

Le cefalee secondarie sono quelle forme di dolore al capo sintomatiche di una specifica patologia sottostante che induce il sintomo dolore (es. meningite, sinusite acuta, tumore cerebrale, ecc.). Le forme di cefalea primaria sono invece quelle forme di cefalea che non hanno una causa sottostante e che rispondono a precisi criteri classificativi stabiliti dalla International Headache Society.

Le forme di cefalea di più comune riscontro nella pratica clinica sono le forme emicraniche (con e senza aura) e le forme di cefalea tipo tensivo.

Il biofeedback e le terapie comportamentali rappresentano interventi terapeutici molto importanti per il trattamento sia delle forme di cefalea di tipo tensivo, sia di quelle emicraniche, in particolare perché permettono la regolazione della attività del sistema nervoso autonomo.

Vi sono parametri psicofisiologici specifici che sono coinvolti nello sviluppo e nel mantenimento del sintomo cefalea, come la tensione muscolare (sEMG), la temperatura periferica e la vasodilatazione periferica (BVP).

L’applicazione del biofeedback e di altre metodiche comportamentali nel trattamento delle cefalee tipo tensivo e nell’emicrania ha dimostrato, in diversi studi internazionali, una efficacia clinica significativa (>50% di riduzione in frequenza e intensità degli attacchi).

Avendo il biofeedback dimostrato un livello di efficacia pari a 4/5, tale intervento è raccomandato per il trattamento della cefalea tipo tensivo e delle forme emicraniche in diverse linee guida tra cui quelle della American Academy of Neurology.